Diversificare il patrimonio tra varie classi di investimento porta tranquillità nel lungo periodo, come dimostrato nei primi mesi dell'anno. Tuttavia, non è una garanzia.
La strategia Multi Asset funziona – le ultime settimane lo hanno dimostrato. Soprattutto nelle fasi di mercato difficili, un portafoglio ampiamente diversificato può rivelarsi efficace. Perché non dipende da una singola fonte di rendimento, ma ne attinge da diverse – come un motore che funziona su più cilindri.
Se si osserva l’andamento dell’S&P 500 (in USD, inclusi i dividendi) dall’inizio dell’anno, si nota un calo di oltre il 13% (valori di chiusura al 04/04/2025), mentre i titoli di stato USA, grazie al calo dei rendimenti, hanno guadagnato circa il 4% (vedi grafico 1).
In Europa i ribassi sono stati più contenuti. Le azioni (misurate dallo Stoxx Europe 600 in euro, inclusi i dividendi) sono scese solo dell’1,5% circa – con sviluppi positivi nel mercato obbligazionario (rappresentato dal REXP, che riflette l’andamento dei titoli di stato tedeschi), in crescita dello 0,9% (vedi grafico 2).
Obbligazioni come cuscinetto
Proprio nei periodi di crisi, le obbligazioni di emittenti solidi svolgono spesso una funzione di cuscinetto e stabilizzano il portafoglio, nel rispetto del vecchio principio Multi Asset della correlazione negativa tra azioni e obbligazioni: se il valore delle une scende, quello delle altre sale.
Oltre all’andamento generale negli Stati Uniti dall’inizio dell’anno, questo meccanismo è stato osservabile anche recentemente – ad esempio a maggio 2023, durante il fallimento della Silicon Valley Bank. O durante il crollo nell’estate del 2024, causato dalla chiusura dei carry trades (evidenziata in rosso nel grafico seguente).
Nei momenti di incertezza, gli investitori si rifugiano in beni sicuri come i titoli di stato, i cui prezzi salgono mentre le azioni subiscono pressioni. Questo movimento opposto genera stabilità ed è una delle ragioni principali per cui i portafogli Multi Asset risultano più robusti nel lungo periodo.
Perché il 2022 non dovrebbe ripetersi...
Tuttavia, non è una garanzia, come ha mostrato il “terribile” 2022. In quell’anno crollarono sia le azioni che le obbligazioni. Le azioni persero temporaneamente circa il 20%. Ciò colpì duramente anche gli investitori con strategie Multi Asset difensive. Non tardarono le critiche: a cosa serve il Multi Asset se in crisi non funziona?
La domanda da porsi è: il 2022 è stata un’eccezione o una regola?
Prendiamo ad esempio i titoli di stato USA a dieci anni. All’inizio del 2022 il loro rendimento era appena dell’1,51%! A questi livelli, il potenziale di ribasso – quindi il rischio di prezzo – è elevato, specialmente se le aspettative inflazionistiche cambiano, e si inizia a parlare di rialzi dei tassi. Ed è esattamente ciò che è accaduto nel 2022.
Oggi il rendimento dei titoli di stato americani si attesta intorno al 4,35%. In Europa, il miglioramento del contesto è stato ancora più marcato. Tre anni fa i rendimenti dei Bund tedeschi erano a -0,18%, ora sono saliti al 2,88%. Questa situazione di partenza decisamente più interessante fa sì che le obbligazioni tornino a rappresentare un elemento di rendimento affidabile; a beneficiarne in particolare sono le strategie più difensive (con un’alta quota di obbligazioni nel portafoglio).
E anche nell’ipotesi che i rendimenti aumentino ancora di qualche punto base, molte delle nostre analisi di scenario indicano un contributo positivo atteso sugli investimenti obbligazionari su un orizzonte di 12 mesi. Il rendimento corrente più elevato (“carry”) compensa potenziali perdite in conto capitale.
Il terzo cilindro
Oltre ad azioni e obbligazioni, l’oro svolge un ruolo importante come terzo “cilindro” in un portafoglio Multi Asset. Questo metallo prezioso funge da copertura contro inflazione, tensioni geopolitiche e debiti pubblici eccessivi. Proprio nei periodi di incertezza globale, l’oro può offrire stabilità e preservazione del valore.
Conclusione:
Le condizioni attuali, in particolare i tassi d’interesse più attraenti per le obbligazioni, fanno sì che le strategie Multi Asset tornino a funzionare. Tutte e tre le classi di attivo costituiscono insieme una base solida, con cui gli investitori possono attutire meglio le fluttuazioni, evitare il panico e al contempo beneficiare delle opportunità offerte da ciascuna categoria. Il Multi Asset, quindi, non è affatto giunto al capolinea – come forse molti pensavano nel 2022 – anzi: oggi funziona di nuovo a pieno regime, su tutti i cilindri.
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