27.07.2023 - Thomas Lehr

Una questione di matematica


Una questione di matematica

Negli ultimi tempi negli Stati Uniti l’inflazione è calata rapidamente. Proseguirà questa tendenza? Da un semplice calcolo si evince che in realtà le cose non sono così semplici. 

L' inflazione è probabilmente l’argomento più dibattuto del momento. L'aumento dei prezzi, infatti, porta con sé numerosi effetti collaterali, e non solo sui portafogli dei privati: le banche centrali aumentano i tassi di interesse, che a loro volta gravano sui debitori privati e commerciali. Una politica monetaria restrittiva diventa rapidamente un freno alla crescita, si toccano le vite delle persone e delle imprese. 

Proprio per questo l'andamento dell'inflazione negli Stati Uniti appare ancora più incoraggiante. Nella più grande economia del mondo, i prezzi sono aumentati molto più lentamente negli ultimi tempi.  Cosa ne è dell'inflazione?

Una premessa: ovviamente non sappiamo (e nemmeno i banchieri centrali e alcuni analisti) come si comporterà l'inflazione nei prossimi mesi. Un ulteriore calo sembra però improbabile, se non altro almeno da un punto di vista puramente matematico. La considerazione che segue è quindi puramente matematica e non deve essere intesa come una previsione (sull'inflazione).

Un esempio matematico su cui riflettere

Negli ultimi 12 mesi, l'indice dei prezzi al consumo (CPI) negli Stati Uniti è sceso dal 9,1% al 3%. Questo calo dà un po’ l'impressione che la questione sia risolta ("Se continua a questo ritmo, allora..."). Ma è possibile che per il momento non vi saranno altri grandi balzi verso il basso. E questo anche se i tassi di inflazione mensili si assestano tra lo 0,2 e lo 0,3%, che del resto corrisponderebbe esattamente al tasso di inflazione che abbiamo raggiunto.

Per avere un'idea della dinamica dell'inflazione nella prima metà dell'anno, vale la pena osservare la variazione mensile. L’inflazione è stata di +0,8% (gennaio), +0,6% (febbraio), +0,3% (marzo), +0,5% (aprile), +0,3% (maggio) e +0,3% (giugno).

Il grafico seguente mostra l'andamento dell'indice dei prezzi al consumo nei prossimi mesi, ipotizzando una variazione costante. Il risultato: anche se il tasso di variazione mensile nella seconda metà dell'anno fosse costante a +0,2% (valore che, tra l'altro, non è stato raggiunto nemmeno una volta nella prima metà dell'anno), il "tasso di inflazione" tornerebbe a salire dall'attuale 3,1 al 4%.

Se l'aumento mensile dei prezzi si assesta sul livello dello 0,3%, toccato tre volte negli ultimi quattro mesi, si avrebbe un aumento dell’indice dei prezzi al consumo statunitense del 4,7% entro la fine dell'anno. Sicuramente farebbe notizia: una o due fughe al rialzo verso la fine dell'anno farebbero probabilmente scrivere titoli come "L'inflazione USA torna al 5%"...

Come ho detto, questo è solo un esempio matematico per illustrare la meccanica del tasso di inflazione. Naturalmente esistono decine di varianti da misurare, tra cui l'inflazione headline, core o supercore, vi sono poi le immense differenze tra Stati Uniti ed Europa, le correzioni dei dati per la stagionalità, solo per citare alcuni esempi. Ovviamente non possiamo nemmeno aspettarci una variazione costante dell'inflazione.

Il nostro grafico vuole solo mostrare che l’effetto favorevole (o sfavorevole, a seconda del punto di vista) legato all'effetto di base si è esaurito per il momento. Potrà ripresentarsi solo a fine anno, visti gli elevati tassi di variazione di gennaio e febbraio.

 

AVVERTENZE LEGALI

Messaggio pubblicitario con finalità promozionale.

Eventuali commenti e analisi riportati nel presente documento riflettono le opinioni di Flossbach von Storch al momento della pubblicazione e possono variare in qualunque momento senza preavviso. I dati relativi a dichiarazioni riferite al futuro rispecchiano la prospettiva e le aspettative future di Flossbach von Storch. Tuttavia, i rendimenti attuali e i risultati potrebbero differire sensibilmente dalle previsioni.  Sebbene il presente documento sia stato redatto con la massima cura e attenzione, Flossbach von Storch non offre alcuna garanzia in merito ai suoi contenuti e la relativa completezza e declina ogni responsabilità per eventuali perdite che dovessero derivare dal suo utilizzo. Il valore di ogni investimento può diminuire o aumentare e l'investitore può subire una perdita totale dell'importo investito.

Il presente documento non costituisce, né deve esser interpretato come, offerta o raccomandazione alla sottoscrizione o alla vendita di strumenti finanziari. Le informazioni ivi contenute non rappresentano una consulenza di investimento né una raccomandazione di altra natura.

Tutti i diritti d’autore e ogni altro diritto, i titoli e le rivendicazioni (inclusi copyright, marchi, brevetti, diritti di proprietà intellettuale e altri diritti) inerenti e derivanti da tutte le informazioni del presente documento sono soggetti senza riserva alle disposizioni vigenti e ai diritti di proprietà del rispettivo proprietario registrato. L’utente non acquisisce alcun diritto ai relativi contenuti. Flossbach von Storch rimane titolare esclusivo del copyright sui contenuti pubblicati e redatti internamente dalla medesima. Non è consentito riprodurre o utilizzare tali contenuti, in toto o in parte, senza il consenso scritto di Flossbach von Storch.

I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.

© 2023 Flossbach von Storch. Tutti i diritti riservati.

Tutte le News di Flossbach von Storch

Torna al Newsroom