12.09.2023 -
La Cina è sempre più lontana dall'Occidente. L'entusiasmo per le possibilità economiche che sembravano infinite ha lasciato il posto alla diffidenza. Come la vedono i cinesi? Una visita sul posto.
La Cina domina i titoli dei giornali. L'aggravarsi del conflitto su Taiwan, o la debolezza dell'economia interna, che si riflette non da ultimo nei problemi apparentemente enormi del mercato immobiliare. Il Paese ha un'aurea minacciosa per gli osservatori occidentali, sia sotto il profilo geopolitico che economico.
Ad agosto sono stato in Cina per farmi un'idea dell'attuale stato d'animo sul posto. Come vedono i cinesi il loro Paese, rispetto a chi invece lo guarda dall'esterno, cioè noi?
Sono già stato molte volte in Cina in passato, anche se l'ultima volta risale a qualche tempo fa, circa sei anni fa e questo Paese continua ad affascinarmi. Fortunatamente parlo un mandarino passabile, e questo aiuta molto quando sei sul posto. Preciso che questo articolo non parla tanto di serie di dati economici e previsioni sull'andamento dell'economia della Repubblica Popolare, quanto piuttosto delle osservazioni personali che ho potuto fare durante questa mia visita, nel corso della quale ho parlato soprattutto con i giovani, che sono il futuro.
Se prendete un taxi per Shanghai, noterete due cose: la prima è che la città è cresciuta! Talvolta le sue infrastrutture sono nettamente superiori a quelle dei Paesi occidentali. Quell'aura selvaggia, emergente dei primi anni 2000, vale a dire tutto ciò che abbiamo imparato a conoscere dai servizi televisivi sui mercati emergenti in espansione, i tanti motorini e i furgoni rumorosi e puzzolenti, in breve: il traffico caotico per eccellenza, sono un ricordo del passato.
Le strade di Shanghai sono meticolosamente ordinate; il traffico c'è sempre, ma molto meno pesante che in passato. Davanti al finestrino del taxi scorrono parchi e viali e il paesaggio urbano è più verde che grigio (fatta eccezione per le numerose bandiere rosse). Questo perché un numero non trascurabile di auto in circolazione è alimentato da motori elettrici, compreso il taxi. I produttori? Nel frattempo, molti sono diventati cinesi.
E questo ci porta alla mia seconda osservazione: la Cina sembra essere sempre più autosufficiente, e questo non riguarda solo la scelta dell'auto.
Oggi un visitatore non riesce ad andare da nessuna parte parlando solo inglese, nemmeno nella metropoli di Shanghai. Se non parli mandarino, ti serve un traduttore. Una volta era diverso. E se vuoi pagare il biglietto della metropolitana o il conto al ristorante, ti serve Alipay o WeChat Money, meglio se associato ad un conto cinese. Le carte di credito occidentali non vengono praticamente più accettate e, purtroppo, troppo spesso non si riescono ad associare a un account Alipay e WeChat Money.
La muraglia (cinese) immaginaria sembra già più alta di quanto non appaia dall'altro lato, quello occidentale. Ecco un altro elemento del quadro: i cinesi viaggiano sempre meno. Un tempo in Occidente imperversavano i famigerati gruppi di turisti cinesi, che di anno in anno sono creciuti sempre più, fino all'arrivo della pandemia. Da quel momento i cinesi sono rimasti a casa, non da ultimo anche a causa delle pressioni esercitate dai vertici del partito.
Se fai a un giovane domande sull'Occidente, la distanza percepita sembra oggi molto più grande che in passato. Alle domande sulle relazioni con l'Europa o gli Stati Uniti, di solito rispondono con una contro-domanda: "Cosa vi abbiamo fatto noi?". In definitiva, la gente del posto è convinta che gli Stati dell'Occidente abbiano soprattutto paura di perdere la loro posizione di potere e influenza. È così semplice...
Poco dopo lo scoppio della crisi finanziaria del 2007/08, gli economisti dibattevano di un possibile decoupling dei mercati emergenti dai Paesi industrializzati, indicando in particolare la Cina come locomotiva economica. L'economia mondiale ha continuato a integrarsi e la globalizzazione è arrivata all'apice.
Oggi, due presidenti americani (Trump e Biden), una pandemia e una guerra in Ucraina dopo, il termine "decoupling" appare sotto una luce diversa, attenuata.
La globalizzazione si sta invertendo.
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