20.08.2020 - Flossbach von Storch

I crolli e rally non funzionano a comando


I crolli e rally non funzionano a comando

I mercati sono nella morsa del Covid-19. Dopo il crollo di marzo i corsi azionari si sono mossi decisamente al rialzo. E ora cosa ci attende? Cosa possono fare gli investitori? La risposta non è poi così difficile …

Ogni giorno siamo bombardati da notizie e non c’è da meravigliarsi se l’uno o l’altro diventa nervoso. I contagi da coronavirus aumentano in tutto il mondo, nonostante le mascherine (sempre che si usino), le distanze (sempre che vengano rispettate) e le nuove conoscenze sul Covid-19. L’economia mondiale è in ginocchio del lockdown globale. In più, le due potenze mondiali Cina e Stati Uniti sono ai ferri corti - e gli effetti della pandemia non sono di certo di aiuto.

Eppure, i corsi azionari sono in forte crescita, perché le banche centrali e i governi sono andati “all-in” e hanno elaborato enormi pacchetti di aiuti (e probabilmente ne arriveranno altri). Ma basterà? Nelle crisi precedenti, a un primo crollo è seguito un rally e quindi un crollo ancora più drastico. Andrà così anche stavolta, come da copione? Crediamo di no, almeno considerando la situazione attuale. Ma di questo non c’è garanzia.

Il “big crash” deve ancora arrivare?

Ma cosa fare? - si chiedono molti investitori disorientati in un clima di comprensibile incertezza. Ci sono stati tempi migliori per investire, si dicono. Meglio tirare i remi in barca. A conti fatti, i rischi di perdita sono enormi. In pratica, può solo andare male! E in effetti il ragionamento non fa una piega. La prudenza non è mai troppa e ciò vale a maggior ragione in borsa.

Ma, è mai stato facile investire? Di crisi e di scuse più o meno valide per rimanere inerti ne abbiamo sempre avute anche in passato. Proprio come oggi.

Occhio a non fare la fine del tacchino!

In definitiva agli investitori rimangono tre possibilità: la prima è quella di comportarsi come se fosse tutto normale. Tassi bassi? Passeranno, basta avere pazienza! Prima o poi dovranno pur risalire, si augurano - a nostro avviso invano - molti investitori. E fino ad allora, continuano ad andare avanti come se niente fosse. Proprio come un tacchino che la mattina del giorno del Ringraziamento ancora se ne va tutto tronfio a ingozzarsi, e poi la sera si stupisce di finire arrosto. Attenzione a non fare la stessa fine!

La seconda alternativa consiste nel prepararsi per lo sfacelo in borsa. Scommettere sul big bang. Ma i crolli non funzionano a comando (e nemmeno i rally, se è per questo). La caduta potrebbe arrivare molto più tardi rispetto a quanto previsto dagli investitori, o non arrivare affatto. E visto che queste scommesse in borsa costano caro, la posta rischia di andare in fumo ancor prima dell’agognato tracollo. E se poi il crollo arriva, a quel punto l’investitore potrà anche vantarsi di averci azzeccato, ma nel frattempo avrà bruciato il suo capitale. Altro scenario poco auspicabile.

La nostra strategia

Noi invece sceglieremmo piuttosto la terza possibilità: una strategia d’investimento il più possibile solida, incentrata su un portafoglio ben diversificato composto da azioni di qualità, obbligazioni societarie selezionate e oro. La liquidità degli investimenti è importante per reagire ai cambiamenti del contesto d’investimento e sfruttare al meglio ogni occasione. Nelle fasi di turbolenza, questa strategia è abbastanza resiliente da contenere le perdite a una portata limitata, mentre nei periodi più tranquilli consente di generare utili apprezzabili. In passato abbiamo avuto ottime esperienze affidandoci a questa strategia.

 

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