26.05.2020 -
La crisi del coronavirus ha provocato turbolenze nel mercato obbligazionario. Ecco come è comunque possibile trovare obbligazioni con profili di rischio/rendimento adeguati.
Molto probabilmente il primo trimestre del 2020 entrerà nella storia, e non solo con riferimento ai mercati finanziari. Diversamente dai precedenti crolli del mercato, la crisi del coronavirus è ormai parte della vita quotidiana di ognuno di noi. Lockdown, distanziamento sociale e “galateo dello starnuto” sono termini entrati nel vocabolario d’uso comune. Ma come gestori patrimoniali, siamo tenuti a prendere decisioni su base razionale e non emotiva. Anche se a volte è difficile: di questi tempi, molte persone sono preoccupate anche per la loro stessa esistenza finanziaria.
Ai gestori di fondi obbligazionari, il contesto attuale impone un approccio estremamente cauto e flessibile. La diffusione del Covid-19 ha portato in brevissimo tempo ad una completa rivalutazione (in termini reali e fondamentali) dei prezzi delle attività – anche delle obbligazioni di ogni tipo.
In un panorama come questo, gli investitori hanno bisogno di molta flessibilità e capacità d’azione. Devono svincolarsi dai benchmark , cioè dai ben noti indici comparativi e di riferimento, e analizzare con attenzione emittenti (debitori) e offerte. Senza una visione consolidata del mercato, che presuppone la conoscenza del valore e del prezzo di un investimento, in un contesto così turbolento si rischia di sbagliare. Oltre a una strategia d’investimento collaudata nel tempo, la flessibilità è essenziale per sfruttare al meglio la situazione, con numerose manovre tattiche, per gli investitori.
Nelle ultime settimane, in particolare, sono emerse per le obbligazioni svariate opportunità. Si pensi ad esempio al culmine della crisi del coronavirus, quando molti investitori in cerca di liquidità hanno venduto in modo apparentemente indiscriminato le proprie obbligazioni, spesso a prezzi estremamente bassi. Dopo il massiccio intervento delle banche centrali e dei governi, il mercato si è calmato e le quotazioni dei titoli di qualità sono tornate a livelli adeguati. Molte società hanno sfruttato questa stabilizzazione per immettere sul mercato nuove obbligazioni. Il risultato è stata un’ondata di emissioni, tra cui figurano i titoli di società solvibili con rating d’eccellenza, offerti a prezzi – ormai da parecchi anni una vera rarità.
Al momento i nostri analisti interni stanno assolvendo a un compito estremamente importante: monitorano costantemente gli effetti della pandemia di coronavirus sulle aziende, per individuare quelle potenzialmente in grado di superare la crisi (se non addirittura di uscirne rafforzate in un’ottica di lungo termine). A questo proposito, però, non teniamo conto solo dei giudizi delle principali agenzie di rating, ma ci avvaliamo anche del team di ricerca interno di Flossbach von Storch AG. Le loro relazioni sono aggiornate e rispondono ai nostri requisiti di qualità. Solo con un bagaglio di informazioni affidabili, si possono prendere decisioni fondate in periodi di forti oscillazioni del mercato come quello che stiamo attraversando ora.
Ad ogni modo, anche in un mondo con tassi d’interesse negativi, e non soltanto in relazione alle profonde oscillazioni dovute alla crisi del coronavirus, il mercato obbligazionario continua a offrire molte opportunità. Bisogna solo saperle cercare. Come? Abbandonando la classica mentalità del “rendimento annuo” e approfittando delle numerose componenti di reddito dell’intera asset class . Ad esempio, se il mercato si muove in un’unica direzione, noi possiamo agire in modo anticiclico. O adattarci al cambiamento di forma delle curve di rendimento. Anche una valutazione troppo alta o troppo bassa dei rischi di credito sul mercato può offrire delle opportunità.
Siamo fermamente convinti che le numerose svolte del mercato possano consentire agli investitori attivi di trovare anche in futuro investimenti con profili di rischio/rendimento adeguati. Le fluttuazioni dei prezzi possono addirittura giocare a favore degli investitori, per lo meno di quelli capaci di valutare la qualità dell’investimento.
Ecco perché ha senso investire su scala globale. I mercati dei tassi in altre regioni del mondo sono spesso (più) interessanti, anche al netto delle coperture dei rischi valutari. Tuttavia, se vale la pena o meno investire, lo si può dire solo dopo un’analisi approfondita dei singoli titoli. E questo è particolarmente importante proprio alla luce degli attuali costi, talvolta elevati, delle coperture contro le oscillazioni valutarie. Chiunque voglia investire in obbligazioni può ancora guadagnarci – oltretutto con rischi gestibili. Infatti, noi restiamo fedeli alla nostra strategia d’investimento: manteniamo un orizzonte di lungo termine e cerchiamo rendimenti assoluti. Siamo comunque dell’idea che i giorni delle obbligazioni intese come titoli a “reddito fisso” facciano ormai parte del passato. Oggi viviamo nel mondo del cosiddetto “active income”, cioè “reddito attivo”, dove solo una gestione globale, veramente attiva e flessibile, può far leva sulle opportunità di guadagno e ridurre al minimo i rischi.
Sven Langenhan è Portfolio Director Fixed Income in Flossbach von Storch AG, oltre che membro del team di strategist del fondi obbligazionario Flossbach von Storch - Bond Opportunities.
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