23.10.2020 -
Molti si chiedono se i mercati azionari abbiano ormai superato la pandemia di coronavirus, essendo questa l’impressione che si potrebbe avere rivolgendo lo sguardo ai cosiddetti “highflyer” del settore tecnologico. Ma in realtà non è così semplice.
Così a sensazione, il 2020 non è stata una cattiva annata per gli investimenti azionari. Certo la pandemia ha messo in ginocchio alcuni settori, come l’industria aeronautica e quella turistica, ma guardando alcuni importanti “highflyer” del settore tecnologico si ha l’impressione che in fondo non sia andata così male. Lo stesso vale per interi mercati azionari. Almeno dove i cosiddetti highflyer hanno un peso sufficientemente significativo nei rispettivi indici.
Ad esempio, nei primi tre trimestri l’indice azionario statunitense S&P 500 ha archiviato un rendimento complessivo - inclusi rialzi dei corsi e dividendi - pari al 5,1% (+0,7% in euro). E anche l’indice azionario globale MSCI World, che comprende una quota significativa di titoli USA, ha continuato a ridurre le perdite chiudendo settembre in territorio negativo ma non troppo, a -2,6% (incl. dividendi, in euro).
Ma dietro le apparenze si cela un quadro ben diverso: i divari a livello geografico e settoriale sono quasi ai massimi storici. La borsa statunitense si è ampiamente sganciata dal debole andamento economico grazie ai suoi colossi tecnologici, mentre molte azioni europee sono ancora nella morsa di un’economia in crisi.
Diversi titoli hanno continuato a perdere terreno nel terzo trimestre e alcuni viaggiano sui livelli di fine marzo. Particolarmente in difficoltà, su base annua, i mercati azionari di Spagna (-28%), Gran Bretagna (-20%), Francia e Italia (-18%; tutti i dati si intendono comprese le distribuzioni dei dividendi), mentre l’indice di riferimento tedesco DAX si è mosso al rialzo anche nel terzo trimestre recuperando così gran parte delle perdite: ora il dato da inizio anno fa segnare un modesto -3,7%, grazie fra l’altro alle ripercussioni relativamente benigne della pandemia di coronavirus sull’economia tedesca e alla massiccia ripresa in Cina, importante mercato di sbocco per la Germania.
Ancor più evidenti delle differenze regionali sono le divergenze fra i singoli settori. Negli ultimi mesi il divario fra i potenziali vincitori e perdenti della pandemia si è ulteriormente ampliato.
Passerà ancora parecchio tempo prima di poter vaccinare tutta la popolazione mondiale contro il Covid-19 e tornare a vivere senza le restrizioni. Sui mercati azionari le divergenze fra potenziali vincitori e vinti continuano a crescere. Le valutazioni delle società tecnologiche, tra i vincitori indiscussi, sono notevolmente aumentate. In un portafoglio azionario, oltre a concentrarsi sulla qualità, è importante trovare un buon equilibrio fra potenziale di crescita e sicurezza degli utili.
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